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Analiti

5 potenziali rischi nelle spezie da tenere d’occhio

E’ difficile immaginare di ottenere gustosi piatti senza l’utilizzo di spezie. Tuttavia, lo sapevate che le spezie possono essere associate a vari rischi alimentari? Nell’ European Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF) erbe e spezie svolgono un ruolo molto importante. Ecco una breve panoramica dei potenziali rischi alimentari nelle spezie.

1.    Micotossine – Nuovi limiti per l’ocratossina A nelle spezie

Una impropria essiccazione dei prodotti agricoli può portare alla formazione di muffe e alla produzione di micotossine. Non fanno eccezione le spezie. Non è una sorpresa che le contaminazioni innescate da micotossine siano state quasi un terzo delle notifiche del RASFF nella prima metà del 2015. Le aflatossine e l’ocratossina A sono le micotossine più frequenti nelle spezie. L’Unione Europea ha specificato i livelli massimi in spezie quali peperoncino, peperoncino in polvere, pepe, noce moscata e curcuma. Il 13 Luglio, la Commissione europea ha deciso di abbassare i livelli massimi di ocratossina A nelle spezie del genere capsicum portandoli da 30µg/kg a 20 µg/kg. Questo nuovo limite si applica a tutti i prodotti già sul mercato dal 1 gennaio di quest’anno. Per saperne di più su come analizzare l’ ocratossina A nelle spezie clicca qui.

2.    Salmonella – Un pericolo inaspettato

Le spezie non sono probabilmente i primi prodotti ad essere associati alle infezioni da Salmonella. Tuttavia le contaminazioni da Salmonella sono state la causa di 12 su 69 notifiche del RASFF durante i primi 6 mesi dell’anno. Il Food Quality News ha descritto un focolaio di Salmonella in Svezia, dove sono state coinvolte più di 150 persone. L’agenzia di sanità pubblica svedese potrebbe risalire ad una miscele di spezie. A causa della lunga durata di conservazione delle miscele a base di spezie e dal fatto che la Salmonella può sopravvivere nelle spezie essiccate, si possono diffondere epidemie. Per conoscere i vari metodi per la rilevazione di Salmonella clicca qui.

3.    Allergeni – La storia continua

Alla fine dello scorso anno, gli allergeni non dichiarati nelle spezie hanno causato richiami negli Stati Uniti ed in Europa. Diversi laboratori hanno trovato tracce di arachidi in cumino e poi in peperoncino in polvere. La causa più probabile sembra essere l’adulterazione con gusci di arachidi macinati. All’inizio di quest’anno sono state trovate tracce (presumibilmente) di mandorle nelle spezie. Ma erano davvero mandorle? L’agenzia di ispezione alimentare canadese, ha annullato un precedente richiamo di mandorla non dichiarata nelle spezie. Test di conferma hanno  identificato lo strettamente correlato Prunus mahaleb, una spezia molto comune dal Mediterraneo orientale al posto della mandorla. Scopri come la PCR ti può aiutare a confermare i primi risultati positivi.

4.    Adulterazione – Sudan ed altri coloranti illegali

Le spezie hanno un alto valore economico. Anche se illegale, l’adulterazione può essere finanziariamente attraente, ma può anche causare gravi rischi per la salute, come ha mostrato l’adulterazione del cumino con guscio di arachidi. Negli anni precedenti sono stati utilizzati coloranti come il Sudan per intensificare il colore della paprika in polvere e di altre spezie. Questi coloranti sono potenziali agenti cancerogeni e non sono ammessi nell’ Unione Europea. Anche se vietato, il RASFF continua ogni anno a segnalare diversi avvisi sull’uso di coloranti illegali.

5.    Contaminanti chimici – pesticidi, metalli

I soliti sospetti in relazione ai potenziali rischi nelle spezie: pesticidi e metalli come il piombo, l’arsenico ed il cadmio. L’uso improprio di pesticidi porta i residui a livelli inaccettabili. La contaminazione ambientale con i metalli deve essere evitata e controllata per ridurre al minimo i livelli di contaminazione.

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