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Come e perché misurare l’acido citrico nel vino: ecco le risposte

L’ acido citrico è un naturale costituente dei mosti e dei vini; prima della fermentazione malolattica la sua concentrazione è compresa tra 0,5 e 1 g/L, e si riduce a 0,2-0,4 g/l dopo la fermentazione ad opera dei batteri lattici. Dal punto di vista sensoriale, l’acido citrico apporta una sensazione di freschezza al vino, contribuendone all’ equilibrio gustativo; svolge, inoltre, un’azione antiossidante e stabilizzante (previene le alterazioni di origine ferrica). È ammesso il suo utilizzo come additivo (E-330), ma il limite di legge è fissato a 1 g/l di acido citrico dopo trattamento del vino (DM 201 del 17 Agosto 2017).

Misurare in modo accurato l’acido citrico in cantina è spesso difficoltoso per la mancanza di kit enzimatici commerciali stabili, che garantiscono performance affidabili anche dopo l’apertura. Per rispondere a tale esigenza, R-Biopharm ha sviluppato il kit Enzytec™ Liquid Citric Acid, costituito da soli due reagenti, stabili e pronti all’uso. Il kit sfrutta una nuova citrato liasi ricombinante, ed un sistema di quantificazione spettrofotometrico a 340 nm; pertanto, può essere utilizzato in abbinamento ad uno fotometro con dispensazione manuale dei reagenti) oppure con tutti gli analizzatori biochimici in commercio (Pictus 500).

Lo studio di validazione ha verificato la specificità del sistema enzimatico per il dosaggio dell’acido citrico in presenza di altri acidi organici potenzialmente interferenti nel vino (D ed L-malico, D ed L-lattico, tartarico e meso-tartarico, ascorbico, ossalacetico, ecc.), ed altri componenti quali i solfiti.

Scarica QUI il lavoro di validazione completo per approfondire le performances del nuovo kit Enzytec™ Liquid Citric Acid (LOD, LOQ, linearità, accuratezza, ripetibilità, e recupero in campioni di vino) e contatta il team di R-Biopharm Italia per maggiori informazioni: