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Attenzione alla presenza di micotossine nell’avena
Da diversi anni, il consumo di avena nel Nord America e in Europa è in aumento. Con il suo alto contenuto di vitamine, minerali e fibre, è un’aggiunta preziosa alla dieta. Tuttavia può contenere micotossine pericolose.
L’avena è di grande importanza nell’industria mondiale dedicata all’alimentazione animale. Negli ultimi anni sta diventando sempre più popolare anche per il consumo umano, ad esempio sotto forma di farina d’avena, porridge, crusca d’avena, cereali, biscotti, prodotti da forno o bevande. Il rispetto dei parametri di qualità svolge, quindi, un ruolo ancora più importante. Alcuni criteri come colore, gusto, peso, pelabilità o contenuto di crusca, possono essere identificati e influenzati facilmente selezionando una specifica varietà di avena. Altre proprietà, come il contenuto di micotossine, possono essere determinate solo mediante sistemi analitici.
Le micotossine sono metaboliti naturali prodotti da muffe che possono infettare diversi alimenti, in particolare i cereali. Si stima che un quarto del prodotto alimentare mondiale sia contaminato da micotossine, con conseguente perdita in termini di guadagno nonchè rischio per la salute di esseri umani e animali. Le micotossine possono avere effetti cancerogeni, neurotossici, immunosoppressivi, mutageni, teratogeni, epatotossici o nefrotossici, anche in basse quantità.
Sebbene l’avena sia generalmente considerata relativamente resistente ai parassiti del grano, non è resistente alle micotossine. Le tossine Fusarium T-2 e HT-2 sono le più comuni nell’avena, seguite dal deoxynivalenol (DON) e dallo zearalenone (ZEA). Negli ultimi anni, sono stati trovati regolarmente nell’avena alti livelli di tossina T-2 e HT-2, in particolare nel Nord d’Europa. Inoltre, il RASFF ha segnalato, lo scorso anno, la presenza di ocratossina A nell’avena biologica della Repubblica Ceca.
Normativa
A causa dei loro effetti tossici, esiste una normativa per le micotossine più rilevanti. La seguente tabella fornisce una panoramica dei valori limite Europei secondo il regolamento (CE) n. 1881/2006. Per la tossina T-2 e HT-2, non sono stati definiti valori limite, ma solo valori di riferimento.
Micotossine | Alimenti | Livello massimo |
---|---|---|
Deossinivalenolo | Avena non trasformata | 1750 μg/kg |
Farina di cereali, crusca o germe | 750 μg/kg | |
Pane, pasticcini, biscotti, snack a base di cereali e cereali per la colazione | 500 μg/kg | |
Zearalenone | Cereali non trasformati | 100 μg/kg |
Farina di cereali, crusca o germe | 75 μg/kg | |
Pane, pasticcini, biscotti, snack a base di cereali e cereali per la colazione | 50 μg/kg | |
T-2 e HT-2 toxin | Avena non trasformata | 1000 μg/kg (valore di riferimento) |
Chicchi d'avena per il consumo umano diretto | 200 μg/kg (valore di riferimento) | |
Crusca d'avena e fiocchi | 200 μg/kg (valore di riferimento) | |
Prodotti a base di farina d'avena | 2000 μg/kg (valore di riferimento) |